Torniamo ad alcune definizioni da wikipedia: il femminismo è un movimento sociale e politico che lotta per l’uguaglianza di genere e per i diritti delle donne. Il termine “femminismo” si riferisce alla teoria, alla pratica e al discorso che promuovono l’uguaglianza di genere e il superamento del patriarcato.
È importante sottolineare che il femminismo non riguarda solo le donne cisgender, ma anche le persone transgender e non binarie. In questo senso, è importante menzionare anche il concetto di transfemminismo, che rappresenta una forma di femminismo che si concentra sulla lotta per i diritti delle persone transgender e non binarie che si identificano come donne.
L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, non costituisce soltanto un’occasione di celebrazione della donna, ma soprattutto un momento di sensibilizzazione rispetto all’importanza di una società equa e pienamente inclusiva.
Ha le sue radici proprio nel movimento femminista, che ha lottato per l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne (inclusi quelli delle donne transgender e non binarie).
La giornata internazionale della donna è un momento per celebrare i successi del femminismo, per continuare a lottare per un mondo più giusto e più equo per tutte le donne.
Nonostante i successi del movimento femminista, c’è ancora molto su cui lavorare, soprattutto nel Sud Italia.
Le donne del Sud Italia continuano ad affrontare numerose difficoltà in termini di diritti e opportunità.
Secondo un rapporto del 2021 dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), le donne del mezzogiorno hanno una percentuale più alta di disoccupazione rispetto alle donne del resto del paese, con una differenza del 6,9%. Inoltre, solo il 24,8% delle donne del Mezzogiorno ha un lavoro a tempo pieno, rispetto al 41,1% delle donne del Nord Italia.
Inoltre, molte donne del Sud Italia subiscono violenza domestica e sessuale. Secondo un rapporto del 2020 dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, il Sud Italia ha il tasso più alto di violenza domestica e sessuale in Italia, con il 36,2% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale da parte del proprio partner o di altre persone.
Queste problematiche, insieme ad altre, fanno sì che le donne del Sud Italia abbiano meno opportunità rispetto alle donne del resto del paese e che siano più vulnerabili a sfruttamento e violenza di genere.
Perché parlare di femminismo e Sud Italia? Per non dimenticare di una questione che molti dimenticano, ma anche per capire che sì, il femminismo può aiutare il meridione.
In primo luogo, il femminismo può aiutare a sensibilizzare le persone sui problemi di discriminazione di genere e a combattere la cultura maschilista e sessista che ancora persiste in molte parti del Sud Italia. Ciò può portare a una maggiore consapevolezza dei problemi che le donne affrontano e a una maggiore attenzione alle loro esigenze.
Inoltre, il femminismo può promuovere la partecipazione delle donne nella politica e nella società, garantendo che le donne abbiano voce in capitolo nelle decisioni che riguardano le loro vite. Ciò può portare a una maggiore rappresentanza delle donne nei ruoli di leadership e a una maggiore equità di genere nella società.
Infine, il femminismo può contribuire a contrastare la violenza di genere, combattendo le pratiche abusive e le dinamiche di potere che portano alla violenza contro le donne.
Negli ultimi anni, i giovani del Sud Italia hanno dimostrato una maggiore attenzione alle questioni di genere e una maggiore consapevolezza della necessità di lottare per l’uguaglianza di genere. Molte associazioni e gruppi di giovani del Sud Italia stanno lavorando attivamente per promuovere la parità di genere e combattere le discriminazioni.
Ad esempio, ci sono molte associazioni femministe e transfemministe attive nelle città del Sud Italia, come la Casa delle donne di Napoli, il Centro antiviolenza di Palermo, e l’associazione Arcilesbica di Bari, Associazione Mala Fimmina sempre in Sicilia. Inoltre, ci sono anche numerosi gruppi di giovani che lavorano per promuovere l’uguaglianza di genere e combattere la violenza di genere, come il collettivo femminista “Non Una di Meno” e il collettivo “Muoio un po’ di Sole” di Catania.
Inoltre, molti giovani del Sud Italia stanno utilizzando i social media e i canali di comunicazione online per promuovere l’uguaglianza di genere e sensibilizzare le persone sui problemi di discriminazione di genere. Ad esempio, ci sono molti blogger e influencer che stanno utilizzando i loro account social per promuovere il femminismo e la parità di genere.
Tra le cause che puoi supportare su Copernicana troverai la voce “Sociale”.
Il nostro obiettivo è non solo attivare una rivoluzione lato ambientale, ma anche sostenere, riconoscere e valorizzare progetti che operano nel sociale, facendo emergere il loro impatto positivo.
Puoi sostenere Cuoche Combattenti, un progetto di imprenditoria sociale che ha come obiettivo l’emancipazione economica delle donne vittime di violenza di genere. L’ associazione si muove nel concreto dando a queste la possibilità di allontanarsi da ambienti malsani e di porsi in un’ottica lavorativa attraverso il recupero, la produzione, la commercializzazione di ricette popolari tradizionali.
Puoi anche sostenere Mafric, na start-up di moda con sede a Milano che coniuga il design italiano alla cultura africana, proponendo capi unici realizzati a mano all’interno della rete di sartorie sociali che offrono prospettive di riscatto a persone in situazioni di vulnerabilità. Mafric è riuscita nell’impresa di creare una rete di sartorie sociali nelle quali persone in situazione di vulnerabilità, tendenzialmente donne, tendenzialmente straniere, imparano a diventare sarte.
Infine c’è Sartoria Sociale, un progetto che coinvolge giovani e meno giovani, di varie etnie, nel lavoro artigianale e nel recycling e upcycling di abbigliamento usato, favorendo lo sviluppo di pratiche virtuose e percorsi di empowerment e di educazione al lavoro. Sartorie sociale vuole dare voce a chi ha sofferto, a chi è stato vittima di violenza o ghettizzazione e nella nostra realtà trova modo di riscattarsi e reinventarsi iniziando dalla propria indipendenza e dal lavoro.
Buona rivoluzione